Chi del Salento ha fatto esperienza, ha da raccontare la storia di una scoperta tutta personale, con l’occhio di chi vede uno scenario nuovo ed insolito.
Viene consigliato, e chi ha fatto esperienza lo sa, di perdersi, di assaggiare e assaporare, di andare con calma (in Salento niente e nessuno va di fretta), di fare silenzio e ascoltare.
Le parole sono tutte “cariche” di aggettivi positivi, “bello”, “grandioso”, “meraviglioso”, a rendere sempre più netti i tratti di un quadro.
Gli aggettivi riecheggiano.
Il Salento è bellezza e contraddizione, questo viene detto.
Il turista va consigliando di percorrere tutta la litoranea, da Lecce a Nardò, per quanto si allunghi il percorso, i panorami, a suo dire, sono assolutamente imperdibili.
Niente rigore, niente perfezionismo, la vita si prende un po’ come viene.
Il viaggiatore va riscoprendo il gusto di perdersi, alla scoperta di paesi e borghi senza eccessiva pianificazione nè conoscenza della materia.
Trovarsi così, per puro caso, in posti come Galatina, è impagabile. Barocca come Lecce, assolata come Otranto, un giro tra le chiese e la gente che parla a voce bassa, lontana dal rumore.
Il “girovago”, perché vaga senza una precisa meta, va chiedendo alla gente per strada cosa e dove mangiare.
La cucina salentina ricca di piatti di terra e mare è, anche questa, spettacolare, altro aggettivo qualificativo positivo.
In Salento imparerete ad ascoltare i suoni della natura, tra mare e vento, e la lingua pugliese, strana e musicale al contempo.
Ascoltate la musica di questi luoghi, pizzica, reggae e non solo…
Quello che si può fare in Salento è un viaggio che prescinde dai dettami e dalle guide spersonalizzanti, una vera e propria esperienza interiore ricca e forte…
Forse se non avete vissuto quest’esperienza e se volete viverla appieno, in Salento troverete le premesse, poi sta a voi farne un’esperienza degna di tale nome.
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